Lunedì scorso ho tenuto il mio primo webinar sui tax lien, l’inizio di un corso pensato per le esigenze di chi vuole cimentarsi in questo tipo di investimento nell’immobiliare USA facendolo dall’Italia. Volevo ringraziare anche da questo blog i molti che hanno partecipato manifestando interesse per questo argomento. Abbiamo sfiorato i cento partecipanti, e scusate se è poco per un argomento così, almeno per il momento, ‘di nicchia’.

Essendo il primo webinar gratuito, ho deciso di mettere a disposizione di tutti coloro che vorranno iscriversi alla newsletter sui tax lien la registrazione integrale del webinar. Potete farlo iscrivendovi alla newsletter sui tax lien con il modulo che vedete nella barra di destra.

Come annunciato, i prossimi webinar avranno un costo, molto modesto in confronto ai prezzi dei corsi sui tax lien in America, ma che ritengo comunque equo come compenso per l’impegno che mi richiedono. Del resto, fin dall’inizio ho detto che il mio interesse non è guadagnare dei clienti, ma trovare dei soci da far salire a bordo, dei compagni di investimenti. Questo ho detto e questo è stato. E riguardo a ciò voglio dire alcune cose.

La trasparenza


Molti dei partecipanti sono rimasti favorevolmente sorpresi dal fatto che io, alla fine, non abbia cercato di vendere nulla. Oggi, sul web, siamo abituati a numerosissime offerte di corsi gratis che, in realtà, danno pochissime informazioni operative e si concludono con l’improvvisa offerta di un corso o di altri prodotti a pagamento. Questa strategia, che si basa un po’ sul classico effetto-droga (provalo gratis, poi pagherai quando sarai assuefatto) non rientra nelle mie corde.

Ho deciso infatti di essere trasparente dichiarando i miei intenti fin dall’inizio e mantenendo la coerenza del mio messaggio fino alla fine. Sul web, la trasparenza è tutto. Proprio per questo, voglio fare un piccolo esempio che vale anche come caveat per chi vedrà il webinar registrato.

Durante il seminario ho lasciato la chat accesa volutamente, sia per avere il feedback dei partecipanti, sia per lasciare visibile a tutti un curioso ma non infrequente fenomeno che si stava verificando e che riguardava pochissimi (due o tre) partecipanti ‘imbucati’ che cercavano in tutti i modi di prendere contatti e di diffondere la propria email offrendo attività di investimento, o addirittura proponendosi come esperti di tax lien.

Con questi personaggi, ci tengo a precisare, io non ho nulla a che fare. La loro scorrettezza, tuttavia, dimostra proprio la differenza tra un comportamento trasparente e uno non trasparente.

Saper selezionare le proposte serie

Il web ci ha dato una grande opportunità: lunedì scorso, infatti, un centinaio di persone da ogni parte d’Italia ha potuto assistere a un seminario dalle proprie case, senza recarsi fisicamente tutti in un luogo. Ora, quella che è una possibilità fino a pochi anni fa impensabile ha anche il rovescio della medaglia: la facilità di ottenere delle informazioni a volte può essere purtroppo compensata dalla facilità con cui si possono prendere delle sonore fregature.

Quando i rapporti sono vis à vis, posso rendermi conto se chi ho di fronte è una persona seria oppure un truffatore da alcuni segnali: da come parla, dall’ordine o dal disordine del suo ufficio, da come si veste. Non sono segnali sempre univoci, ma certo se qualcuno mi viene a parlare di investimenti indossando una camicia logora e sporca, qualche sospetto mi deve allertare.

Sul web questi segnali possono spesso essere mascherati dietro l’anonimato o a un maquillage che nasconde abilmente i difetti. Proprio per questo, la trasparenza di chi parla è un indizio fondamentale per capire chi offre un’opportunità seria da chi, invece, cerca di rifilare la proverbiale scatola del videoregistratore con dentro il mattone.

Che credibilità possono avere i ‘pirati’, gli ‘spammatori’ che si intrufolano protetti dall’anonimato cercando di raccogliere contatti di soppiatto? Che sicurezza possono offrire nel proporre investimenti?

Non a caso, l’articolo più letto di sempre su questo blog è intitolato “Guadagnare su internet o farsi truffare: come capire la differenza”. In mezzo a tantissime offerte che sembrano tutte allettanti, occorre essere capaci di selezionare in base alla credibilità della proposta e di chi la propone.

Io ho deciso di dimostrarla così: mettendoci la mia faccia, il mio nome, il mio indirizzo, il mio numero di telefono. Lascio a voi capire la differenza rispetto a chi, invece, agisce rimanendo nell’ombra con metodi aggressivi e poco corretti.

Il feedback più che positivo ricevuto dalla mia proposta mi dà il conforto che questo messaggio passa, e che la trasparenza e l’onestà nel proporsi alla fine vengono percepiti.